Cambia il clima e l’Eiswein non si fa
Nel 2019 in nessuna delle 13 regioni vinicole tedesche nelle quali si può produrre l’Eiswein si è avuta la temperatura di -7°C necessaria per realizzare questo vino.
Come ha espresso Ernst Büscher del Deutschen Weininstitut (DWI), l’annata 2019 passerà alla storia per aver visto il fallimento a livello nazionale della vendemmia dei vini di ghiaccio. Se gli inverni caldi continueranno, nei prossimi anni è probabile che un prodotto come l’Eiswein diventi ancora più raro di quanto già non sia.

Cosa sono gli Eiswein?
I vini di ghiaccio (icewine in inglese o eiswein in tedesco) sono dei vini dolci ottenuti dalla vinificazione di grappoli raccolti ancora congelati dalla pianta.
Insieme alla Germania, sua terra d’origine, il principale produttore è il Canada, ma se ne producono anche in Austria e in Italia. In Germania, le aree di coltivazione primarie sono Mosel, Rheinhessen, Pfalz e Rheingau. In Canada è prodotto in Ontario, nella penisola del Niagara. In Italia lo troviamo (benché siano assai rari, a causa del clima più mite) in Trentino, Valle d’Aosta e sporadicamente nelle Langhe. Negli ultimi anni anche in remote regioni della Cina si è iniziato a produrre IceWine.

I vini di ghiaccio sono ottenuti soprattutto da vitigni a bacca bianca. In Germania l’uva che meglio si presta a questa tecnica è il Riesling, mentre in Canada si utilizza il Vidal, un incrocio tra Ugni Blanc e Rayon d’Or.
Oltre a questi due vitigni principali possono essere usate anche uve come Chardonnay, Chenin Blanc, Gewürztraminer, Kerner, Pinot Bianco, e in alcuni casi uve a bacca rossa come il Cabernet Franc e il Blaufränkisch.
La vendemmia per ottenere questa tipologia di vini avviene solitamente tra dicembre e febbraio. Durante questo periodo i grappoli vengono protetti con teli plastificati.
La vendemmia si svolge di notte o nelle primissime ore del mattino perché le uve devono essere pigiate ancora congelate. Il mosto che si ricava è estremamente concentrato, ricco di zuccheri (tra 180 e 320 g/l) e acidi, ma scarso in acqua.
Fonti:
Comunicato stampa Deutschen Weininstitut (DWI)
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