Il pinot nero in Italia: note di degustazione
Pinot nero 2017, Donato Di Tommaso
Intensamente fruttato: ciliegia e lampone. Servito alla cieca, ricorda a qualcuno addirittura un ciliegiolo. Evolve su floreale e pepe bianco. In bocca è delicato e agile con una grande beva.
Pinot Nero Arfena 2012, Andrea Picchioni
Note animali e di cuoio anticipano ricordi vegetali di pomodoro e peperone essiccati. Pieno e succoso, per estratto e struttura sembra avere più dei gradi dichiarati in etichetta. Il tannino vivace alleggerisce il sorso. Rustico e balsamico.
Pinot nero Nino 2011, Cascina Iuli
Nocciola, mandorla, pepe nero e fuori appassiti. Evolve su note di incenso e fuliggine. In bocca è dinamico e succoso.
“Ho sempre pensato di voler fare un Pinot Nero, perché sono un appassionato dei vini di Borgogna. Nel ‘99 ho accettato la sfida con me stesso e ho provato a produrre pinot nero in Monferrato, piantando un ettaro di vigneto. Confido nella mineralità e nella freschezza del territorio per esprimere l’eleganza e la delicatezza di questa varietà.
Ho scelto il nome Nino perché oggi questo vino mi sembra un bambino: delicato, divertente, con molto frutto, pulito e giovane.”
Pinot nero 2011, Podere della Civettaja
Il primo vino della serata che rimanda inevitabilmente alla Borgogna. Rose, lampone, ribes e spezie delicate. In bocca ha un frutto cristallino e leggiadro. Ancora giovane e promettente.
Blauburgunder Mazzon 2007, Gottardi
Fiori secchi, la tipica lavanda di Mazzon, tabacco e chiodi di garofano. Una nota di arancia secca mi riporta a diversi assaggi di Vosne Romanee. Il sorso è vellutato, persistente con nitidi ritorni speziati. Grandissimo equilibrio.
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