La Tenuta Cavallotto a Castiglione Falletto
La tenuta Cavallotto nasce nel 1928 quando Giacomo Cavallotto acquista i terreni da Giuseppe Boschis che li aveva ricevuti come lascito dalla Marchesa Juliette Colbert. Le prime bottiglie ottenute dalla vinificazione delle uve della Collina Bricco Boschis sono del 1946 ma è nel 1948, grazie a Olivio Cavallotto e al fratello Gildo, che la Cantina si ingrandisce e comincia la commercializzazione di Barolo con l’etichetta Cavallotto.
Nel 1989 la famiglia acquisisce anche il 60% del Cru Vignolo. Oggi sono Alfio, Giuseppe e Laura a guidare l’azienda. Venticinque ettari e circa 100.000 bottiglie. La Cantina si è ingrandita ancora e si compone di quattro locali.
Il percorso comincia dal locale vinificazione con i grandi rotomaceratori in acciaio dove avviene la fermentazione. Un breve passaggio in cemento per ossigenare il vino e favorire il deposito dei sedimenti. Il reparto per l’invecchiamento del Barolo è un locale ricavato all’interno della collina Bricco Boschis, degli sfiati aperti sulla marna calcarea permettono di mantenere la temperatura e l’umidità perfette per l’affinamento del vino nelle botti in rovere di Slavonia non tostato che variano dai 20 ai 100 ettolitri. L’affinamento minimo in legno è di 18 mesi. Si prosegue con il locale per l’imbottigliamento costruito nel 1952 e infine si scende nel piano interrato dove il vino affina in bottiglia fino al momento in cui viene messo in commercio.
Giuseppe ci accompagna nella visita con cortesia e precisione. Al termine della visita ci accomodiamo nell’elegante sala degustazione. Cominciamo con lo Chardonnay 2015, ottenuto da un vigneto impiantato nel 1973. Un bianco di grande struttura ed eleganza. Affina in acciaio e in tal modo riesce a conservare il frutto croccante ed esotico insieme a splendide note vegetali. Riempie il cavo orale con eleganza, freschezza e finale sapido. Uno Chardonnay piacevole anche per chi, come me, non ama il genere.
Proseguiamo con il Nebbiolo 2014, annata fredda e umida con diverse grandinate, tanto che il Barolo non è uscito. Ha un naso complesso e tipico: petali di rosa, geranio, ciliege , liquirizia, china e note di inchiostro. In bocca ha il giusto tannino e un grande equilibrio.
Il Barolo Bricco Boschis 2012 è sottile, profondo, elegante. Naso ampio e complesso: fieno, traccia ematica e note ferrose, liquirizia, china, sella di cavallo e un ritorno di ciliegia e prugne. Morbido e persistente.
Giuseppe ci regala anche un assaggio del Barolo 2013 ancora in affinamento; sarà imbottigliato in estate. Una bella promessa, già fine e pulito, molto fresco e sapido, predisposto alla longevità.
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