I vitigni autoctoni della Valpolicella

La Valpolicella, in provincia di Verona, è una delle principali zone vinicole del Veneto, famosa in tutto il mondo per la produzione dei vini Recioto e Amarone.

Secondo alcuni il nome Valpolicella deriverebbe dal latino “Vallis-polis-cellae” ovvero “valle dalle molte cantine”. La zona, un complesso di tre valli, si estende su una superficie di 250 km quadrati, con circa 6000 ettari vitati, e comprende una parte della città di Verona, il corso del fiume Adige, un braccio dell’entroterra del lago di Garda e una vasta zona dei monti Lessini. Si distingue tra la zona “classica” e quella “allargata” che include alcune vallate orientali, la Valpantena in primo luogo.

Il vitigno protagonista della zona è il Corvina, ma non è il solo.

Corvina

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Grappoli di Corvina veronese

Non si sa molto della sua storia, è solo nella seconda metà del 1800 che si cominciano a distinguere le diverse varietà di Corvina arrivando a una prima distinzione tra i suoi tanti sinonimi grazie soprattutto ai francesi Mas e Pulliat. Oggi sappiamo che esiste il Corvina, con vari biotipi individuati e riconosciuti e il Corvinone che, considerato per molti anni una sua mutazione, è stato classificato come varietà indipendente.

È una varietà a germogliamento tardivo e maturazione medio tardiva, tra fine settembre e gli inizi di ottobre. Necessita di una potatura lunga in quanto le gemme basali sono scarsamente fertili; tradizionalmente allevata a pergola veronese, negli ultimi decenni diversi produttori hanno introdotto con ottimi risultati la forma di allevamento Guyot. L’utilizzo del Corvina è previsto nelle Doc Valpolicella, Garda Corvina e Bardolino e nelle Docg Amarone della Valpolicella, Recioto della Valpolicella e Bardolino Superiore. Il vino ottenuto dalla vinificazione tradizionale di uve fresche ha un bel colore rosso rubino intenso. I profumi sono dominati dalle sensazioni fruttifere, in particolare di ciliegia; mentre con l’affinamento si arricchisce di note speziate e minerali.

Corvinone

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Grappolo di Corvinone

Utilizzato essenzialmente come rafforzante del Corvina, il Corvinone, chiamato anche Cruinon, soltanto nel 1993 è stato riconosciuto come vitigno indipendente ed iscritto al Registro Nazionale. A dispetto del nome che sembrerebbe connotarlo come più grossolano e meno fine del Corvina, presenta, invece, una spiccata acidità e un complesso spettro aromatico. Molto sensibile, però, alla peronospora e all’oidio. Il suo utilizzo nelle docg e nelle doc del Veneto è solitamente limitato al 50% e non è mai utilizzato in purezza.

Rondinella

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Grappolo di Rondinella

Il Rondinella è forse il vitigno più diffuso della Valpolicella, grazie alla sua regolarità produttiva e alla resistenza alle malattie. Il nome sembra derivare dal colore scuro della bacca simile al piumaggio delle rondini. Non viene mai utilizzato in purezza, ma assemblato alle altre varietà veronesi, alle quali apporta profumi speziati, corpo e armonia.

Molinara

Tanto ricca di pruina da sembrare infarinata l’Uva del Mulino, meglio nota come Molinara, ha visto ridurre progressivamente il suo spazio tra i vitigni coltivati in Valpolicella, probabilmente a causa del suo colore piuttosto scarico a fronte di un mercato che sembra chiedere vini sempre più scuri e concentrati. Utilizzata quasi esclusivamente in uvaggio, riesce a regalare al vino di cui entra a far parte una marcata acidità. Si adatta bene ai terreni collinari, ben esposti e ventilati; viene allevata con la pergola veronese.

Oseleta

L’oseleta è un vitigno molto caratteristico del territorio della provincia di Verona. Il grappolo è piccolo, di forma cilindrico-piramidale e di straordinaria compattezza. Il nome deriva probabilmente dal dialetto veneto e significa uccello. Sembra, infatti, che quest’uva sia molto gradita agli uccellini. Riscoperta da alcuni produttori intorno agli anni Settanta, alcune aziende stanno oggi operando con risultati positivi anche nella sua vinificazione in purezza. Il vino che produce è particolarmente concentrato sia dal punto di vista aromatico che in termini di struttura e trama tannica.

Rossignola 

Il Rossignola è un vitigno molto produttivo, ritenuto autoctono della provincia di Verona ma molto diffuso in tutta la zona del Garda. Produce un vino di colore rosso rubino scarico, in bocca non risulta di grande struttura, possiede buona acidità e buona sapidità. Raramente vinificato in purezza, viene utilizzato sempre meno anche in uvaggio.

 

 


Una delle fonti per questo articolo è l’indispensabile Guida ai vitigni d’Italia, Slow Food Editore.

Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

2 Commenti su I vitigni autoctoni della Valpolicella

  1. COMPLIMENTI I SUOI ARTICOLI NON SONO PESANTI MA SONO ACCURATI E SCRITTI CON PROFESSIONALITÀ ….
    GRAZIE

    "Mi piace"

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