Croci e Anguissola alla Drogheria del Buonconsiglio: metti una sera che…

Metti una sera che avresti da riposare, che il giorno dopo a lavoro ti aspettano… Metti due che non si rassegnano alla routine, che si fomentano a vicenda quando ci sono da scoprire nuovi sapori, nuovi luoghi e incontrare dei loro “simili”. Allora si parte, stavolta per Vasto: è un giovedì sera. In una piccola via del centro storico tre amici uniti dalla passione per vino, birra e cibo, con impegno e passione, hanno trasformato l’antico magazzino di una drogheria in una piccola isola felice dove degustare prodotti della tradizione, vini ricercati e birre artigianali.

Fabio ci accoglie con familiarità e dopo poco Riccardo stappa una Cantillon Lambic e brinda con noi.

Siamo solo all’inizio. Qualche minuto ed arrivano due persone dall’accento “straniero”. Si comincia a chiacchierare di vino, di passione, di piacere. I due “tizi” sono Massimiliano Croci e Alberto Anguissola, vengono dalla zona di Piacenza e sono due produttori di vino e due sognatori. Il sogno, realizzato, è quello di fare un vino legato al territorio nel rispetto della natura e della tradizione. Si comincia con il Casèbianco di Alberto, 2012, 11,5%. Malvasia aromatica di candia, ortrugo, marsanne blanche e moscato, macerato sulle bucce per dieci giorni: un’esplosione di profumi; fiori bianchi, albicocche, pesche e una piacevole nota agrumata di pompelmo e cedro. Massima bevibilità per un vino che è una dolce carezza, l’ideale con gli ortaggi freschi serviti su una vellutata di patate che ci propone Gianfranco, l’artigiano del gusto della drogheria.

Andiamo avanti con il Lubico di Massimiliano Croci, ortrugo in purezza con rifermentazione naturale in bottiglia. Dorato e minerale, con una nota di oliva, grande freschezza, piacevole in abbinamento ai bocconcini di baccalà.

Barbera e Bonarda per il Gutturnio “naturalmente frizzante” ancora di Massimiliano. Vino non filtrato, “vivo” nel bicchiere. Abbinamento della tradizione con cotechino e lenticchie.

E poi arriva lui, il Casè 2010, Pinot Nero dell’Emilia i.g.t. di Alberto Anguissola.

Un solo ettaro di vigneto per prendersi cura di un vitigno difficile, di grande personalità, del quale è  impossibile non innamorarsi. Rosso rubino quasi granato, naso complesso: il sentore animale dona spessore a questo vino. Note di violetta ed anice stellato. Il tannino equilibrato sposa la delicatezza del lardo impreziosito da una macinata di pepe del Sichuan e adagiato su crostoni di pane vestiti di miele.

Chiudiamo con il Colli Piacentini doc Gutturnio 2008 di Croci. Una dolce nota di caramello sigilla come un bacio la nostra esperienza degustativa.

Restiamo in pochi, siamo sempre gli ultimi ad andar via, il riposo può aspettare. Ancora qualcosa da dire, una sigaretta da condividere, aneddoti di infanzia, un po’ di politica. E, ancora una volta, senti che la felicità è una cosa semplice: tanta passione, buon vino, la trasparenza di chi vive e lavora facendo del proprio meglio.

Si dice avere gusto per la vita. Buon gusto, ancora meglio. Questo il nostro “Buonconsiglio”.

Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

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