Baudelaire, il poeta del vino
Maledetto l’uomo che non trova pace, che sempre pensa che la felicità sia laddove lui non è.
Al margine della società e permanentemente contro; contro e solo. Abiti poveri, notti in tuguri umidi, alcol e droghe per vedere dentro e oltre se stessi. Per madre una natura dai mille occhi e dalle mille voci, sempre madre e sempre matrigna.
Nasce il 9 Aprile 1821 a Parigi Charles Baudelaire, il Poeta dello Spleen. Vogliamo ricordarlo con una sua poesia che è un invito a ubriacarsi, a cercare l’ebrezza della vita per non sentire il peso dell’esistenza quotidiana.

Vino, poesia o virtù. Pienamente umano, eterno cercatore.
Ubriacatevi
Bisogna essere sempre ubriachi.
Tutto sta in questo: è l’unico problema.
Per non sentire l’orribile fardello del tempo.
Del tempo che rompe le vostre spalle
e vi inclina verso la terra,
bisogna che vi ubriachiate senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù,
a piacer vostro. Ma ubriacatevi.
E se qualche volta sui gradini di un palazzo,
sull’erba verde di un fossato,
nella mesta solitudine della vostra camera,
vi risvegliate con l’ubriachezza già diminuita o scomparsa,
domandate al vento, all’onda, alla stella, all’uccello, all’orologio,
a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme,
a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta,
a tutto ciò che parla, domandate che ora è;
ed il vento, l’onda, la stella, l’uccello, l’orologio vi risponderanno
“E’ l’ora di ubriacarsi !”
Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi;
Ubriacatevi senza smettere!
Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.
Lo adoro.
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