La regione vinicola più antica del mondo: viaggio nel Douro

Il Douro è il prodigio di un paesaggio che si perde dal tanto farsi smisurato. Non è un panorama che gli occhi possano contemplare. È un eccesso di natura. Um poema geológico. A beleza absoluta. Miguel Torga, poeta portoghese

Sui ripidi pendii del fiume Douro e dei suoi affluenti, dai pietrosi suoli di scisto, riparati dai venti umidi dell’Atlantico e da quelli freddi del Meseta, si è formato un paesaggio culturale evolutivo e vivo, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. La regione vinicola del Douro si trova intorno a questo fiume e lungo le valli inferiori dei suoi affluenti Varosa, Corgo, Tavora, Torto e Pinhao, nella zona nord del Portogallo. E’ la più antica regione vinicola del mondo, primato che detiene dal 1756. Ha un clima continentale, con estati calde e secche e inverni freddi. Quinta das Carvalhas è la più grande proprietà della regione del Douro. Con 400 metri di altitudine e 600 ettari di vigneti, uliveti e boschi, la tenuta gode di una posizione dominante sul versante sinistro del fiume Douro, di fronte al centro di Peso da Regua.  Possiede 42 ettari di Vinhas Velhas, vecchi vigneti con viti di oltre 80 anni.


In questa meravigliosa vallata, e soltanto qui, viene prodotto il Porto. Un tempo il Porto era trasportato sui barcos rabelos – curiosi barconi a plancia piatta e timone ad asta lunga – per farlo maturare nelle caves di Vilanova de Gaia, sulla sponda opposta alla città di Oporto.

Il Porto è un vino unico: per la specificità della sua zona di produzione, per la grande varietà di vitigni utilizzati, per il metodo di elaborazione e, soprattutto, per le particolari condizioni climatiche della zona in cui i vitigni destinati a produrre questo vino si sviluppano. Infatti, a causa delle condizioni climatiche della valle del Douro, il vino non riesce a svolgere completamente la fermentazione alcolica, così nella fase iniziale si pratica una aggiunta di acquavite neutra. Il vino Porto è pertanto un vino dolce naturale, con una gradazione alcolica più elevata di quella degli altri vini (tra il 18% e il 22% vol. di alcol).
Ottantasette sono le varietà di uve consigliate per la sua produzione ma le più utilizzate sono il Touriga National, il Tinta roriz, il Tinta Barroca, il Touriga Francesca e il Tinta Cao.
Il colore del Porto va dal bianco al rubino al bruno nelle tre tipologie White, Ruby e Tawny.
Il White Port si produce solo dal 1935 esclusivamente con uva a bacca bianca, compresa la Malvasia. E’ previsto nelle versioni secco, semisecco e dolce; tuttavia mantiene sempre una certa dolcezza a causa del residuo zuccherino comunque presente. Affinato in gradi tini di legno di quercia, il porto bianco è generalmente fresco e fruttato e va servito ad una temperatura compresa tra i gli 8° e i 12°.
Il Ruby Port è un vino rosso dal colore rubino, ottenuto da una miscela di uve diverse affinate in legno per tre anni prima di essere imbottigliato. Va bevuto giovane per apprezzare i sentori di frutti rossi. In ordine crescente di qualità, per questo tipo di vino, si possono trovare le categorie Ruby, Riserva, Late Bottled Vintage e Vintage.
Il Tawny Port trascorre in botte due o tre anni per poi passare in barili di 550 litri. Il maggior contatto tra vino e legno, ma anche con l’aria, accelera l’invecchiamento e il vino evolve verso tonalità mattone o ruggine fino all’ambra. I tawny, come conseguenza della ossidazione, perdono alcune caratteristiche di immediatezza dei vitigni di origine (gli stessi del Ruby) ma acquisiscono una complessità gusto olfattiva, con ricordi di frutta secca fino ai sentori tostati di caffè, cioccolato e frutta disidratata. Le categorie previste sono Tawny, Tawny riserva, Aged tawny e Harvest.

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Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

2 Commenti su La regione vinicola più antica del mondo: viaggio nel Douro

  1. La regione vitivinicola, segnalata, più antica rimane il Chianti, il Duoro mi pare sia la terza.

    «…per il Chianti è restato determinato e sia. Dallo Spedaluzzo fino a Greve; di lì a Panzano, con tutta la Podesteria di Radda, che contiene tre terzi, cioè Radda, Gajole e Castellina, arrivando fino al confine dello Stato di Siena…..»

    (1716, Cosimo III de’ Medici Bando Sopra la Dichiarazione dé Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano, e Val d’Arno di Sopra)

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