Dom Perignon 1969 e Concorde: cosa li unisce?
Cosa hanno in comune uno dei più celebri aerei della storia dell’aviazione e il famoso champagne che prende il nome dal monaco benedettino Pierre Perignon?
Una semplice data: 1 ottobre 1969.
Il primo ottobre di 50 anni fa, mentre ad Epernay iniziava finalmente la vendemmia di chardonnay e pinot nero – dopo condizioni meteorologiche difficili e instabili durante tutto l’anno, come riporta Moët et Chandon sul suo sito internet – il Concorde superava per la sua prima volta il muro del suono (Mach 1). Ad un’altitudine di 36.000 piedi e 75 miglia da Tolosa, volava a Mach 1.05 per 9 minuti dalle 11:29.
L’Aerospatiale-BAC Concorde, più semplicemente conosciuto come Concorde, fu un aereo da trasporto supersonico realizzato dalla British Aerospace e dall’Aerospatiale. Si trattava di un velivolo avveniristico anche nella forma (con il muso mobile che lo rese celebre).
Lo stesso Concorde poco più di un anno dopo, il 4 novembre del 1970, superò addirittura la velocità di Mach 2, divenendo il secondo veicolo commerciale a superare la doppia velocità del suono, dopo il velivolo russo Tupolev Tu-144.
Il Concorde cominciò il servizio passeggeri il 21 gennaio 1976 coprendo le linee Parigi-Dakar-Rio de Janeiro e Londra-Bahrein. Nel novembre del 1977 vennero aperti anche i collegamenti con New York a mezzo Concorde.
Considerato un gioiello della tecnologia e di bellezza estetica, vide il suo ultimo volo ufficiale il 23 ottobre 2003.
Moët et Chandon, invece, dal 1921 non ha mai smesso di produrre, in tutte le annate ritenute all’altezza, il suo celebre millesimato Dom Perignon, arrivato ormai ad una produzione di circa 5 milioni di bottiglie. Un destino decisamente più felice dell’aereo supersonico, per la fortuna di tutti i suoi estimatori!
Rispondi