Memorie di un vino in cerca di se stesso
Amo l’aria fresca di quasi montagna, la luce ristoratrice e il tepore che non brucia. So essere vigoroso e resistente, anche se le lunghe attese possono spegnere il mio entusiasmo. Conservo una certa irruenza, tipica della gioventù, quella acidità tagliente che a volte rende difficile i rapporti. Ma al momento giusto, se ai miei compagni non manca un po’ di pazienza, so tirar fuori una personalità decisa e ampia.
Amo il giallo vivace e consistente, preludio di un incontro profondo. Non mi basta il brivido, voglio anche la persistenza della memoria.
Amo i profumi vegetali, il ricordo delle erbe spontanee che crescono sulle antiche vie dei tratturi.
Cerco ancora me stesso, oltre le mode e gli abusi del mio tempo, consapevole che, forse, il meglio deve ancora arrivare.
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