La ruta del vino de Jerez: Gonzalez Byass – Tio Pepe

Nel 1835 Manuel Maria Gonzalez Angel riunì i suoi risparmi per fondare una piccola cantina, che solo venti anni dopo sarebbe diventata la prima cantina esportatrice di vino di Jerez de La Frontera in tutto il mondo.
Determinante in quegli anni fu l’aiuto dello zio, Josè Angel dela Pena. Con il suo nome, Tio Pepe, chiamò nel 1888 il vino Fino che nel corso degli anni è diventato l’etichetta più conosciuta della regione e probabilmente di tutta la Spagna.
Nel 1935 l’artista Luis Perez Solero vestì la bottiglia con la giacchetta rossa e il sombrero, creando quello che oggi è il simbolo dell’azienda, nonché una delle icone più famose del mondo del vino.

Nel 1988 gli eredi di Byass, commerciante inglese socio di Gonzalez dalla fine del 1800, decisero di lasciare la società. Anche se il cognome inglese è rimasto nella marca aziendale per ragioni di marketing, la Bodega è tornata ad essere un’impresa familiare gestita dalla quinta generazione Gonzalez.
Situata a pochi metri dall’Alcazar e dalla Cattedrale, la proprietà vanta una superficie di oltre 300.000 mq che la rendono equiparabile ad un complesso monumentale perfettamente integrato nel cuore della città. Visitare Gonzalez Byass equivale a fare un affascinate viaggio nella storia dello Sherry.

Dall’ingresso principale, situato lungo la strada che porta il nome del fondatore, attraversando un giardino di agrumi, si percorre la Ruta del Brandy. La prima fermata è la Real Bodega de la Concha. Disegnata dall’ingegnere Gustave Eiffel e costruita in onore della Regina Isabella II di Spagna che visitò la Bodega nell’ottobre del 1862. La struttura ha la forma di un anfiteatro contornato da 214 botti piene di vino amontillado. Sulle botti sono riportati gli stemmi dei 115 Paesi nei quali Gonzalez Byass esporta i suoi vini.

Tra patii e antichi alambicchi si scopre la Bodega San Manuel dove affina il Lepanto, l’unico brandy ancora distillato interamente in azienda. Il profumo di spezie, frutta secca e datteri riempi i sensi.

La Bodega La Cuadrada si estende per 4400 mq formando un quadrato perfetto. In queste botti invecchia uno dei principali prodotti della casa: il pale cream Original Croft. Muovendosi da un’area all’altra si passa davanti alla Toneleria dove vengono riparate tutte le botti.
Ci muoviamo con una golf car condotta dalla guida e l’impressione è quella di essere all’interno di un piccolo paese. Intorno a noi enormi edifici, piccole vigne, stradine e pergolati di vecchie viti che si arrampicano tra una casetta bianca e l’altra.
Nella Bodega Los Apostoles affina il Palo Cortado che porta lo stesso nome. Costruita nel 1857, ha pianta quadrata e 56 colonne. La grande botte centrale chiamata El Cristo ha una capacità pari a 33 botti. Costruita in onore della visita della regina Isabella II, è situata al centro di altre botti che portano i nomi di tutti gli apostoli, tranne quello di Giuda che Gonzalez non ritenne meritevole di tale omaggio.

Nella suggestiva Bodega Los Reyes si trovano i vini Matusalem e Noè. Qui è possibile perdersi tra le innumerevoli botti firmate dai reali di Spagna che hanno fatto visita alla Cantina nel corso degli anni e da molti altri personaggi illustri: da Picasso a Senna, fino a premi Nobel come Guglielmo Marconi e Josè Saramago.

Dalla Bodega Solera 1847 si accede direttamente all’Antiguo Cuarto de Muestras, senza dubbio lo spazio più suggestivo e memorabile di tutta la visita. Una piccola sala utilizzata per conservare le prime bottiglie inviate in Gran Bretagna, in cui tutto è rimasto così come lasciato dal fondatore nel 1887 prima della sua morte. Antichi scaffali, bottiglie ricoperte di muffa e polvere evocano immagini e storie dal passato.

L’area di più recente costruzione è la Gran Bodega Tio Pepe. Costruita da Eduardo Torroja nel 1963, rappresenta un’opera importante dell’architettura moderna. Si sviluppa su tre piani ed è sormontata da quattro cupole del diametro di 42 metri ciascuna. E’ interamente dedicata all’affinamento del vino Tio Pepe. All’ultimo piano si trovano le sale riservate alle degustazioni e agli eventi e proprio in una di queste abbiamo avuto il privilegio di degustare otto etichette.

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Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

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