Cerasuolo d’Abruzzo Valentini. Elogio al rosato senza tempo

“Il Cerasuolo Valentini è dotato di una sorprendente duttilità, nonostante un’ossatura e una complessità inconsuete nella maggior parte dei rosati. Un’indicazione generale lo definisce «un vino da tutto pasto» ma, attenzione, ciò non lo rende adatto a sposare ogni ricetta. La sua disponibilità va misurata su un pranzo o su una cena di alto profilo a base di pesce, visto che governa con autorevolezza piatti intensi, ricchi di aromi, cucinati lungamente e con ingredienti costieri. La fantasia va subito al brodetto vastese, ma tutta la cucina adriatica trova un alleato in un rosato così intenso. Ma va anche su primi piatti vegetariani, su carni bianche in padella unite a prodotti del bosco e su insaccati non piccanti di media stagionatura.” (S. Sangiorgi)

Con queste parole Sandro Sangiorgi presenta la verticale di Cerasuolo d’Abruzzo Valentini con le ultime sei annate in commercio. Servizio rigorosamente alla cieca, come da scuola Porthos; due batterie da tre assaggi, in abbinamento ai piatti della cucina marinara del ristorante Il Palmizio di Valerio Di Mattia.

Il primo obiettivo dichiarato di Sangiorgi è applicare la qualità dei vini alla tavola e onorare il loro l’aspetto conviviale. Il secondo è smentire chi ritiene il Cerasuolo esclusivamente un vino della quotidianità, non in grado di reggere il tempo.

Lo supportano gli ospiti d’onore Francesco Paolo Valentini, proprietario dell’azienda di Loreto Aprutino, e il professor Leonardo Seghetti: i loro contributi si rivelano fondamentali per comprendere meglio la dinamica e l’evoluzione di questo speciale rosato.

Valentini racconta come in questo vino coesistano alla perfezione due valori tra di loro solitamente opposti nei rossi e rosati: alta acidità e gradazione alcolica importante. E’ questo il risultato della vinificazione in bianco di uve Montepulciano d’Abruzzo, caratterizzate da una maturazione zuccherina perfetta e una maturazione fenolica non ottimale. Da una condizione assolutamente sfavorevole per la produzione di vini rossi di spessore, l’artigiano del vino (come Valentini ama definirsi) ci regala un rosato che non teme gli anni.

2011 

Rosa tenue con lievi riflessi aranciati, leggermente velato. Al naso si apre col consueto sottofondo di caffè, poi cacao, sbuffi salmastri e note di carne cruda. In bocca l’ingresso è caldo e succoso. Si sviluppa con ampiezza in un quadro di notevoli sapidità e freschezza.

2010

Rosa buccia di cipolla, vivace e luminoso. Intense note di frutta rossa anticipano sentori di scorza di arancia, caffè e cacao. Salmastro sul finale. Sorso impattante, potente e succoso con grande persistenza. Si rivela il più versatile della prima batteria nell’accostamento agli antipasti proposti.

2012 

Rosa cerasuolo intenso e brillante. Al naso si presenta più delicato con eleganti note floreali, rosa su tutti. Seguono sentori di arancia rossa e melograno. Bocca composta e sorso delicatamente caldo e avvolgente, carezzevole.

2008 

Rosa buccia di cipolla, tenue con brillanti riflessi aranciati. I profumi si fanno più intensi e complessi: cacao e caffè anticipano sentori di liquirizia, sbuffi salmastri, note carnose e lieve zucchero filato sul finale. Sapidità e freschezza accompagnano il sorso ampio e profondo. Struttura e persistenza notevoli. Piacevole chiusura secca, decisa e lievemente amara.  Tra i più versatili nell’abbinamento con i piatti proposti.

2009 

Rosa buccia di cipolla, luminoso con lievi sfumature aranciate. Intensa apertura di caffè che anticipa note minerali di gesso. Poi sentori di carne cruda accompagnati da una lieve traccia ematica. Entra largo e profondo con una freschezza tesa e vibrante. Scalpita in bocca con un finale lungo, persistente. Piacevole chiusura amara.

2007 

Rosa intenso con vivace tendenza all’aranciato. Naso che sorprende e spiazza immediatamente, discostandosi da chi lo ha preceduto per intensità e complessità. Un’iniziale nota floreale di rosa accompagna intensi sentori fruttati: arancia rossa, ciliegia sotto spirito, melograno, confettura di fragole. Poi vira su aromi più complessi di caffè e cacao, in uno sfondo di erbe aromatiche e confetto. Lieve idrocarburo sul finale. Regala un sorso caldo e vigoroso. Impressiona per freschezza e sapidità per distendersi in tutta la sua potenza con una trama gustativa fitta e profonda.  Meraviglioso l’incontro gustativo con la pescatrice servita col suo fegato.

Il campione della serata, senza dubbi è proprio il 2007.

Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

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