“Naturale” a Navelli: la fiera del vino artigianale che fa primavera (IV edizione)
“Naturale” la fiera del vino artigianale che si svolge a maggio a Navelli, in provincia de L’Aquila, fa primavera. Ogni anno splende il sole su Palazzo Santucci, cornice d’elezione per incontrare uomini e donne che del vino fanno arte e dell’arte vita.
Per vivere pienamente lo spirito di questa fiera occorre spogliarsi e girare nudi tra i banchi di assaggio (metaforicamente si intende) e occorre farlo non soltanto nel senso più ovvio di liberarsi da preconcetti e tecnicismi, ma anche nel senso più profondo di mostrare le proprie debolezze e accettare i propri “difetti” come espressione di individualità, originalità e personalità. Solo così si possono incontrare questi vini e riconoscersi. Perché anche i vini sono nudi e mettono in mostra i loro corpi non privi di difetti.
Qui, a Navelli, il vino è ancora un gioco, una poesia, un pensiero. Gibran, nelle sue Massime Spirituali, scriveva “ho scoperto il segreto del mare meditando su una goccia di rugiada”, qui forse si cerca il segreto della natura meditando su una goccia di vino; perché, a volte, lo dimentichiamo che il vino è il frutto della natura ed insieme rappresenta il tentativo dell’uomo di comprenderla e darle forma attraverso il proprio lavoro. E le leggi del Mercato sono dure, la moneta sonante e spesso anche il nostro gusto non ammette il “vino divergente”. E, alla fine, conta più di tutto cosa ci piace e cosa no. Nel mezzo, tuttavia, ci sono la ricerca, la voglia di provarci, i piccoli numeri, la schiettezza.
Le conferme sono tante, ormai i produttori li conosciamo tutti o quasi tutti: Lusenti, Maria Pia Castelli, Casa Caterina, Praesidium, Buscemi, Emidio Pepe, Gueli e l’elenco potrebbe continuare in ordine sparso.
Non sono mancate le belle scoperte.
Dalle Marche un ottimo Pecorino de La Valle del Sole: floreale, delicato, sorso intenso ma non pesante.
Conquista l’insostenibile leggerezza del Ciliegiolo di Fontesecca. Vino di confine tra Umbria e Toscana. Vitigno vinificato poco, e da poco tempo, in purezza, perché d’abitudine sfruttato in uvaggio con il Sangiovese al quale aggiunge colore e vivacità. A noi è piaciuto molto per il suo sorso leggero e mai banale, in grado di reggersi in equilibrio tra vuoti e pieni, espressione di un terroir tipico della zona di Città della Pieve che ancora oggi custodisce i segreti del mare nella composizione del terreno di argilla e tufo, ricco di scheletro.
Poco più su, nella Toscana centrale, abbiamo incontrato Antonio Giglioli e i vini della Azienda Agricola Casale, su tutti il Trebbiano 2004. Molto interessanti anche i Chianti.
Sulle pendici del Monte Vulture in Basilicata l’architetto Antonio Cascarano lo immaginiamo sdraiato su un fianco mentre sorseggia il suo Aglianico. Qui le terre tufacee sono ricche di silicio e potassio e i vini hanno una trama fitta e profonda. Ci regala anche un vino “giallo” che io definisco invendibile e buonissimo e che lui ha dedicato al suo cagnolino Camillo.
Molto interessante il Tai rosso vinificato da Pialli.
Non c’è Angiolino Maule ma ci sono i suoi vini che ben lo rappresentano.
Del Cirò di Francesco Maria De Franco ne scrivono in tanti quindi, noi, ci siamo dedicati soprattutto a berlo. Mineralità e trama tannica incisiva che si ritrovano anche nel gaglioppo vinificato in rosato.
Grandi soddisfazioni regala il Cerasuolo d’Abruzzo, sembrerebbe un’ottima annata. Da De Fermo a Praesidium e Pepe fino ai meno noti (per il momento) Di Cato e Ludovico. Piacevole anche il rosato Tauma di Giuliano Pettinella nel quale una nota rustica bilancia le fragoline di bosco regalando personalità al vino.
Tra i migliori Montepulciano d’Abruzzo c’è quello di De Fermo. Se il Prologo 2011 impressiona per intensità e profondità, il 2012 è una scommessa sul futuro già vinta. Donato Di Tommaso, l’enologo “socratico” abruzzese, assente giustificato, non delude con i vini di Fonte Arciunj e sorprende con un Pinot nero che non ti aspetteresti.
Fuori dall’Italia un delizioso Bourgogne di Emmanuel Giboulot e un sapido Albarino Albamar.
Anche quest’anno, per la quarta volta, la primavera è iniziata a Navelli. Ci vediamo l’anno prossimo.
Great bllog
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