Madame Veuve Clicquot, la storia della donna che ha inventato lo Champagne

Barbe Nicole Ponsardin ha 27 anni ed è sposata da sei anni con Francois Clicquot, quando, improvvisamente, il marito muore (per una febbre tifoide scrivono alcuni, suicida dicono altri). Siamo in Francia, è il 1805. Comincia così la storia di una donna, di una imprenditrice, di una leader che ha rivoluzionato il mondo dello Champagne e che per farlo ha dovuto definirsi sulla base del suo ruolo di moglie o meglio di vedova. Ecco perché la conosciamo tutti come Madame Vevue Clicquot.

Ritratto di Madame Clicquot Ponsardin
Léon Cogniet- Ritratto di Madame Clicquot e della sua pronipote

In un mondo fatto dagli uomini e per gli uomini, non deve essere stato facile per Barbe Nicole prendere le redini della azienda del suocero. Anche tenendo conto del fatto che il marito, fino ad allora, aveva ottenuto risultati alquanto modesti.

Quando si parla della nascita dello Champagne c’è sempre un riferimento all’abate Dom Pérignon, meno spesso si racconta la storia di questa donna che ha, in maniera determinante, contribuito alla nascita del Metodo Classico così come lo conosciamo oggi.

Figlia di un ricco barone, divenuto sindaco di Reims grazie all’appoggio di Napoleone Bonaparte, nel 1799 Barbe sposa Francois Clicquot a capo della omonima Maison produttrice di Champagne, fondata nel 1772 dal padre Philippe Clicquot. La Maison alla morte di Francois produce circa 100.000 bottiglie.

I primi anni sono molto duri. La parte più difficile è trovare i finanziamenti per portare avanti l’attività e, soprattutto, farla crescere. Madame Clicquot non si limita alla gestione dell’azienda, è ambiziosa e si adopera tanto sul miglioramento qualitativo del “prodotto” che sulla sua promozione (quello che oggi definiamo Marketing).

Lo Champagne è già noto e conosciuto fuori dalla Francia, ma prima di Madame Clicquot è ancora un vino torbido. Lei capisce subito che l’impatto visivo è importante tanto quanto il gusto e lavora per renderlo più limpido. Inventa una tecnica, il Remuage, che le consente di eliminare i depositi presenti nella bottiglia al termine del processo di rifermentazione e affinamento sui lieviti. Non solo, studia diverse ricette per la liqueur d’expedition a seconda dei mercati cui sono destinate le bottiglie. Negli Stati Uniti preferiscono Champagne più secchi, in Inghilterra apprezzano maggiormente quelli più morbidi e dosati.


Voglio che il mio marchio sia il numero 1, da New-York a San Pietroburgo

Madame Clicquot


Nel 1810 produce il primo Champagne Millesimato e cambia nome all’azienda. Nasce la Veuve Clicquot. L’anno successivo in occasione di un’annata eccezionale, ricordata per il passaggio della Cometa sui cieli della Champagne, produce “le vin de la Comète”, che tre anni dopo le servirà per lanciare il suo marchio in Russia.


Quasi nel mezzo di quel cielo, circondata da ogni parte e tempestata di stelle ma distinguendosi da tutte per la sua vicinanza alla terra, per la sua luce bianca e la sua lunga coda rivolta verso l’alto, si dispiegava quella enorme e brillante cometa del 1811 che, a quanto si diceva, preannunciava ogni sorta di orrori e la fine del mondo. Ma in Pierre quella splendida stella con la chioma raggiante non provocava timore alcuno

Lev Tolstoj, estratto da Guerra e Pace


Suo è anche il primo Champagne Rosè, nel 1818. Fino ad allora il Rosè era ottenuto con l’aggiunta di bacche di sambuco alla cuvée. Madame Clicquot ottiene il rosè con l’assemblaggio di vino rosso alla base spumante. Nello specifico di Pinot Nero proveniente dalla regione di Bouzy.

Primo-champagne-rosé

La capacità di rischiare tipica dell’imprenditore, Madame Clicquot la dimostra ulteriormente nel 1814 quando fa arrivare 10.000 bottiglie a San Pietroburgo. L’aristocrazia russa rappresentava un mercato di riferimento importantissimo per lo Champagne e Barbe Nicole, grazie anche alla collaborazione di Luis Bohne, era riuscita a mantenere sempre ottimi rapporti con la Russia.

Questa audacia è comprensibile soltanto se contestualizzata storicamente. Il 9 novembre 1799 Napoleone Bonaparte, con un colpo di stato, sale al potere in Francia; nel 1804 si incorona imperatore e comincia un’operazione di espansione che porta a otto anni di guerre totali, note come Campagne o Guerre Napoleoniche.

Napoleone Bonaparte

Nel 1807 firma un trattato di non belligeranza con la Russia e la Prussia che, tuttavia, non argina le tensioni, soprattutto a causa del blocco continentale che mette in ginocchio la Russia. Tensioni che sfociano nella Campagna di Russia del 1812, conclusasi con la totale disfatta di Napoleone che abdica nel 1814.

Guerra e Pace di Lev Tolstoj è uno dei romanzi corali più belli per conoscere questo periodo e anche per approfondire i rapporti tra l’aristocrazia russa e la figura di Napoleone Bonaparte, rapporto che viene ben esemplificato anche con i molti richiami proprio allo Champagne.

Torniamo alla nostra Madame, che nel frattempo ha acquistato molti altri vigneti, cominciando a distinguerli in base al loro valore (diventeranno poi Gran Cru) e intorno al 1814 produce circa 175.000 bottiglie.


Una sola qualità, la primissima

Madame Clicquot


La Grande Dame de la Champagne si ritira a vita privata nel 1841, lasciando la sua azienda a Edouard Werlé, con il quale ebbe una lunga e scandalosa relazione perché ben 23 anni più giovane di lei.

Quando muore il 29 luglio 1866, a 89 anni, la Veuve Clicquot Ponsardin produce e vende 775.000 bottiglie di champagne all’anno.

Ritratto de Madame Clicquot – Léon Cogniet. Photo credit: Veuve Clicquot.

Nel Pavillon du Patrimoine Historique della Maison Veuve Clicquot c’è un archivio speciale che conserva le oltre 100.000 lettere spedite e ricevute dalla Grande Dame; una media di 7.000 lettere all’anno!

Lettere piene di passione, fonte di ispirazione per le donne ma non solo. Dalla lettura di queste lettere è nato il libro “Vita effervescente di Madame Clicquot” di Fabienne Moreau, nel quale si approfondisce soprattutto la vita privata ed anche affettiva della Grande Dame. Se vi incuriosisce lo trovate qui.

Allora pensate ancora che lo Champagne lo abbia “inventato” il celliere dell’Abbazia di Hautvillers?

Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

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