Il piano dei Nazisti: distruggere le Cantine della Champagne
Il CIVC, Comité Interprofessionel du Vin de Champagne, è l’organismo enologico francese nato nel 1941, durante l’occupazione Nazista. Le Maison della Champagne convinsero il Weinfuhrer Otto Klaebisch che, attraverso l’istituzione del Comitato, gli ordini delle bottiglie destinate ai tedeschi sarebbero stati eseguiti con maggiore efficienza. In realtà il CIVC rendendo possibile un rapporto diretto tra gli acquirenti esterni e le aziende produttrici, permise, almeno per un certo periodo, di limitare le ingerenze tedesche.
I Nazisti, come tristemente noto, avevano diversi “piani di sterminio” e “soluzioni finali”. Tra questi c’era anche la distruzione delle Cantine della Champagne. I sotterranei delle Cantine, infatti, erano utilizzati dalla Resistenza francese. Nel 1943 i tedeschi arrestarono gli esponenti principali del Comité e deportarono vignaioli e négociant. L’arrivo dell’Armata del generale Patton impegnò, fortunatamente, le truppe naziste su un altro fronte e il piano di distruzione non fu attuato.
La menzione originale per gli Champagne non dosati, prima della Seconda Guerra Mondiale, era “San Sucre”, abbreviato in SS. Alla liberazione della Francia dalle truppe naziste, la menzione fu sostituita.
Oggi il CIVC è un organismo altamente democratico e con ampi poteri decisionali e organizzativi. Il Comité, a partecipazione pubblica, è costituito dai rappresentanti dei diversi settori operativi: i vigneron, le maison e lo Stato, nella persona del prefetto della Champagne-Ardenne.
Fonti principali:
Winenews.it
L’invenzione della Gioia – Sandro Sangiorgi – Porthos Edizioni
Rispondi