Come i viticoltori della Napa Valley fregarono il proibizionismo

Nel gennaio del 1920 negli Stati Uniti entrò in vigore il Volstead Act, una legge con la quale si istituiva il divieto di produrre, vendere e trasportare alcolici. Il periodo compreso tra il 1919 e il 1933 è noto con il nome di Proibizionismo.

Il “Noble Experiment”che doveva portare a una moralizzazione della società americana fomentò, come è noto, il contrabbando e il rafforzamento delle associazioni mafiose.

proibizionismo-lafillossera

A parte le degenerazioni criminali, ci fu anche una trovata curiosa di alcuni viticoltori della Napa Valley che con l’introduzione della legge avevano visto messa in ginocchio la loro attività.

Buona parte di loro decisero di riconvertire i vigneti a frutteti, altri, più furbi o lungimiranti, sperando che la follia proibizionista fosse passeggera, trovarono un interessante escamotage per continuare a vendere “vino”.

Dal momento che era assolutamente vietato produrre e vendere alcolici pensarono bene di vendere del semplice succo d’uva (mosto) concentrato.

Nacquero i “wine bricks“, veri e propri “mattoni” di mosto concentrato solidificato, che potevano essere tranquillamente commercializzati in quanto bevande non alcoliche. Con un gallone di acqua e un po’ di pazienza era possibile far fermentare in casa questo succo concentrato ed ottenere vino.  Sul retro della confezione c’erano le avvertenze su ciò che non andava assolutamente fatto pena la trasformazione del mosto in vino; un sagace stratagemma per fornire le indicazioni d’uso.

Neanche a dirlo i “wine bricks” andarono a ruba e, visto la scarsa competizione, i viticoltori si arricchirono rapidamente tanto da convincere alcuni coltivatori a trasferirsi in Napa Valley per intraprendere questa attività. Tra questi, un nome che divenne poi famoso, quello di Cesare Mondavi.

 

 

 

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Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

2 Commenti su Come i viticoltori della Napa Valley fregarono il proibizionismo

  1. Bello questo articolo, certo che la voglia di guadagno sprigiona la fantasia. La grande America cade come una pera matura dall’albero! Non posso credere ad una simile “ingenuità”, fa troppo ridere! Ma anche questa è l’America! 😀 😛 😀

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