Michael Kenna: vigneti in bianco e nero
Michael Kenna nasce nel 1953 a Widnes, nel Lancashire, in Inghilterra. Nella sua numerosa famiglia, è l’ultimo di sei figli, non ci sono tradizioni artistiche, anzi l’ambiente è quello industriale e operaio. La famiglia è cattolica e lui si invaghisce a tal punto della vita religiosa da iscriversi in seminario. Ma la vocazione è un’altra: l’arte. Vorrebbe fare il pittore ma comprende presto che la fotografia può offrirgli maggiori sbocchi economici così si iscrive alla Banbury School of Arts nell’Oxfordshire.
Scopre la fotografia di Sudek, Atget e Steigliz. Studiando storia dell’arte si appassiona alla pittura di Casper David Friedrch, John Constable e Joseph Turner. Al London College of Printing studia professionalmente arte e fotografia.
Nella metà degli anni Settanta si trasferisce in California a San Francisco. Stampa per la fotografa Ruth Bernard. Qui Kenna comprende l’importanza del lavoro in camera oscura. Difatti Kenna usa stampare egli stesso le proprie foto. Nel 2004 si trasferisce nell’Oregon e dal 2007 vive a Seattle.
Michale Kenna è considerato un fotografo di paesaggi.
L’elemento umano è presente soltanto come passante, prima o dopo lo scatto, ma resta invisibile nella sua fisicità all’interno del paesaggio. Esiste come possibile avventore. I suoi paesaggi suggeriscono un’attesa, qualcosa che potrebbe accadere, o qualcosa che è accaduto in precedenza.
“Le mie immagini evocano la presenza umana anche se non la mostrano. Vogliono essere un invito a chi le guarda a immaginare in base alla propria esperienza”.
L’attesa è anche la componente intrinseca della sua cifra stilistica che si traduce tecnicamente in tempi di esposizione lunghissimi, anche di dieci ore. Kenna lavora in condizioni di scarsa luce: l’alba, le cupe giornate invernali, la notte. L’assenza di luce lascia maggior spazio all’immaginazione.
“Preferisco suggerire piuttosto che descrivere”.
I paesaggi di Kenna sono a-temporali, metafisici, permeati da un silenzio assordante.
La sua capacità è quella di evocare l’anima di ogni luogo e di mantenerla sospesa nel tempo e nello spazio.
In alcuni dei suoi scatti Kenna ritrae vigneti e bottiglie di vino. Lo fa in California, in Francia, in Italia. Kenna è un viaggiatore, un narratore, un osservatore paziente e un poeta.
Bellissimi scatti, una mostra da non perdere. Grazie per averla segnalata
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Purtroppo la mostra termina domani. Tra le altre cose interessante anche il Palazzo nobiliare nel quale è stata allestita: Palazzo Casamarte a Loreto Aprutino. Tantissime le opere esposte. Davvero una esposizione notevole.
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