I droni in vigna. A cosa servono?
I droni possono migliorare la gestione del vigneto? Secondo alcuni viticoltori, soprattutto francesi e spagnoli, si. In realtà pensare che una tecnologia non invasiva, in grado di produrre dati utili in tempi relativamente brevi, possa supportare il lavoro del viticoltore non è un’idea rivoluzionaria. E questo è uno di quei casi in cui si può evitare di scomodare il pensiero dei filosofi in relazione al rapporto tra tecnica e natura.
Che cos’è un drone? Un drone è un mezzo aereo a pilotaggio remoto. I droni vengono utilizzati per svariate funzioni, esistono droni utilizzati per effettuare riprese aeree (foto e video), droni utilizzati nell’ambito dell’agricoltura, droni utilizzati per la fotogrammetria e scansione del territorio, droni utilizzati per il trasporto e droni utilizzati per la sicurezza e l’ispezione.
Quando si utilizza un drone occorre per prima cosa avere chiaro l’obiettivo che si vuole raggiungere.
Quali funzioni può svolgere un drone? Può realizzare una mappatura della vigna, individuare zone colpite da alcune malattie, monitorare l’andamento della maturazione dell’uva. I dati raccolti dal drone possono essere inviati ad un computer ed elaborati per finalità di studio o per avviare eventuali attività sul vigneto.
Già da diversi anni i droni vengono utilizzati in molti vigneti, soprattutto in Francia e in Spagna, ma ci sono diverse esperienze anche in Italia. Rappresentano soltanto uno degli strumenti tecnologici prestati al mondo agricolo. Il cambiamento climatico e le “catastrofi” ambientali diventate sempre più ricorrenti spingono il settore vitivinicolo a sfruttare le nuove tecnologie per gestire le mutazioni.
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