Un gruppo di viticoltori audaci: I Dolomitici

I Dolomitici sono un gruppo di viticoltori trentini uniti da un obiettivo comune, quello di creare vini che rispecchino il territorio e l’annata di appartenenza nella salvaguardia e nel rispetto della natura. Nel lavoro di cantina questo obiettivo si traduce nella raccolta delle uve a piena maturazione e nel mantenimento delle caratteristiche delle vendemmia durante la vinificazione seguendo i principi della agricoltura biologica e biodinamica. Uno tra i vitigni più rappresentativi delle regione e dei principi che ispirano quotidianamente questi audaci vignaioli è la nosiola. Vitigno a bacca bianca dalla origini sconosciute, è considerato un autoctono del trentino, diffuso soprattutto nella Valle dei Laghi, oltre che nel comprensorio del Lavis, in Vallagarina e nel Val di Sarca. Diverse le interpretazioni legate al nome: negli studi del settecento si parla di “uva dall’occhio bianco” da cui il termine dialettale ociolet e, per contaminazioni e passaggi fonetici, al nome ciaret o nosiolet.  Secondo un’altra supposizione queste uve vengono coltivate in zone miti che rappresentano il luogo ideale anche per il nocciolo e il colore stesso degli acini di nosiola a piena maturazione ricorda quello della nocciola selvatica. Anche al naso il vino prodotto a partire da questo vitigno presenta spesso sentori di nocciola fresca o tostata. È  previsto in purezza nella DOC Trentino Nosiola e Vino Santo Trentino (presidio Slow Food). I vini che abbiamo avuto occasione di degustare sono i seguenti:

1. L´Aura  IGT Vigneti delle Dolomiti 2010 Gino Pedrotti

2. Maiano Nosiola Trentino DOC  2010 Francesco Poli

3. Vilàr Sass Blanc Nosiola – Trentino DOC 2010 Azienda Agricola Vilar di Luigi Spagnolli

4. Nosiola IGT Dolomiti Az. Agr. Castel Noarna

5. Fontanasanta – Nosiola Vigneti delle Dolomiti 2009 Azienda Agricola Foradori S.S.

6. Nosiola Dolomiti 2008  Azienda Agricola Cesconi

7. Vigneti delle Dolomiti IGT – Nosiola 2006 Vignaiolo Giuseppe Fanti

L’Aura è l’unico uvaggio, ottenuto a partire da uve nosiola e chardonnay. Si presenta di un bel colore giallo paglierino vivace; abbastanza intenso al naso con sentori di frutta fresca, oliva e nocciola non tostata. Vino di facile beva ma non di grande persistenza. Il Maiano presenta un naso molto interessante, floreale di gelsomino e tiarè, bacca di vaniglia e nocciola maura. Ad una seconda olfazione emergono  erbe aromatiche come l’origano e il rosmarino e un ricordo di foglie di the. Fresco e sapido in bocca, è un vino che regala belle sensazioni. Il Vilàr con i suoi riflessi dorati, si muove consistente nel bicchiere. Profumato di orchidee bianche, melone e timo, in bocca è sapido e di buona persistenza. Il Castel Noarna possiede sentori di nocciola tostata, pepe e erbe aromatiche (in particolare prezzemolo). Piace forse più al naso che al gusto nonostante una accattivante sapidità. Il Fontanasanta è un’esplosione di profumi floreali di gelsomino, di zagara e di frutta bianca. Ottimo in bocca, fresco, sapido e persistente. Un vino equilibrato. La Nosiola di Cesconi con il suo frutto maturo e la nocciola tostata è un vino di corpo, pronto ma sicuramente ancora capace di dare molto. La Nosiola di Fanti, infine, inebria il naso con un sentore di pasta di nocciole. Freschezza e spiccata sapidità trovano equilibrio con la morbidezza data dal legno e dall’affinamento sui lieviti.

Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

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