Vigneti e vini in Cile

Non ce l’ha fatta neppure la fillossera ad attaccare il Cile, protetto a est dalla Cordigliera della Ande, a ovest dall’Oceano Pacifico, a nord dal deserto di Atacama e a sud dalle distese ghiacciate della Patagonia. E, così, qui i vigneti sono cresciuti su piede franco. Il clima mediterraneo caratterizzato da estati calde e secche e inverni freschi e piovosi, l’effetto mitigante delle correnti oceaniche e la protezione naturale delle Ande, dando origine a diversi tipi di terreno, fanno del Cile un luogo d’elezione per la coltivazione della vite.

Furono i conquistadores spagnoli, intorno alla metà del XVI secolo, ad impiantare i primi vigneti nella varietà Pais. Il padre della viticoltura cilena viene, però, considerato Bertrand Don Silvestre Ochagavìa Echazareta, diplomatico di carriera che, dopo diversi viaggi in Europa, ingaggiò esperti provenienti dalla Francia e introdusse nel 1885 ceppi di Cabernet Sauvignon, Malbec, Merlot, Pinot Noir, Sauvignon Blanc e Sémillion. Molti altri imprenditori seguirono il suo esempio. Quando l’attacco della fillossera distrusse quasi tutto il patrimonio ampelografico europeo i ceppi cileni, immuni, contribuirono notevolmente al recupero di molti esemplari di vite. Fino alla seconda metà del XX secolo la produzione di vino cilena era destinata essenzialmente agli Stati Uniti (risentendo molto delle elevate tasse e del proibizionismo). Fortunatamente a partire dal 1980 molti investitori europei, consci dell’elevato potenziale produttivo e qualitativo dei vigneti cileni, hanno contribuito a rilanciare le esportazioni e una produzione di qualità. Ad oggi molte aziende vinicole vedono una compartecipazione di importanti produttori di vino europei e americani, come, ad esempio, Château Lafite Rothschild, in collaborazione con Los Vascos, Château Mouton Rothschild con Concha y Toro Winery per la produzione di Almaviva; Robert Mondavi con Vina Errazuris per la produzione di Sena. Queste collaborazioni da un lato fondamentali per lo sviluppo, anche tecnologico, della viticoltura cilena, dall’altro possono comportare una omologazione del prodotto vino, ancora più grave in una regione che per le sue caratteristiche pedoclimatiche sarebbe il luogo ideale per una coltivazione biologica e sostenibile. Per un approfondimento di questo aspetto potete far riferimento ai saggi e al film di Jonathan Nossiter Mondovino.

Le varietà coltivate oggi sono circa una ventina, prima su tutte il Cabernet Sauvignon che qui si distingue per i tannini morbidi e le note speziate. Da menzionare anche il Carmenere, vitigno originario del Boreaux che, però, in questa zona raggiunge risultati nettamente superiori qualitativamente rispetto al luogo di origine. Tra i vitigni a bacca bianca è lo Chardonnay a farla da padrone con risultati alquanto stereotipati, unitamente al Sauvignon Blanc; anche se la maggior parte dei vigneti appartengono alla varietà Sauvignonasse (lett. simile al Sauvignon) che presenta tuttavia caratteristiche molto diverse dal vitigno originale e da luogo a vini abbastanza comuni.

 

REGIONI VINICOLE:

Nelle zone più calde, a nord, troviamo le regioni di Atacama e Coquinbo, note soprattutto per la produzione del Pisco (distillato di vino) e di uva da tavola. Più a sud il distretto di Aconcagua è uno dei più importanti e comprende due sottozone: la valle di Aconcagua che sta crescendo soprattutto in termini qualitativi e la valle di Casablanca dove si producono vini a base di Chardonnay e Pinot Nero. Nell’estesa Valle Centrale troviamo la valle del Maipo (suddivisa in sei distretti è la più coltivata in particolare per il Cabernet Sauvignon) la valle Rapel, il Curicò (noto per lo Chardonnay) e la valle del Maule. Nella parte più meridionale si trova l’area del Bio-Bio che non presenta un clima ideale per una produzione di qualità a causa delle frequenti precipitazioni, delle temperature medie inferiori e della minore esposizione alla luce solare rispetto alle regioni del Nord.

LE MIGLIORI ANNATE (secondo Luca Gardini)

  • 1993 grande, aromatica con timbri rilevanti di acidità.
  • 1996 grande, bianchi complessi, rossi di statura
  • 1997 eccezionale
  • 2000 grande, vini dal carattere forte e carezzevole
  • 2001 eccezionale
  • 2005 eccezionale

 

Per un approfondimento potete visitare il bel sito http://www.winesofchile.org/espanol/460-anos-de-historia/

Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

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