Focus sul Barolo
Barolo – Il Tempo, la Rivoluzione, i Luoghi
Tre incontri per conoscere la Docg Barolo attraverso etichette uniche e grandi annate
Primo incontro: il tempo, “andando indietro”
Cinque annate storiche in degustazione:
– Marchesi Di Barolo Barolo Gran Riserva 1947
– Burlotto Barolo Riserva Speciale 1974
– Marengo – Marenda Barolo Cerequio 1989
– Cappellano Barolo Otin Fiorin Collina Gabutti 1990
– G. Conterno Barolo Cascina Francia 1996
Secondo incontro: la rivoluzione, Tradizionalisti e Modernisti
E’ il 1983 quando Elio Altare riduce in pezzi con una motosega le vecchie botti nella cantina del padre. Da quel legno imbevuto di vino barolo che comincia a bruciare parte la scintilla della rivoluzione. Un gruppo di “giovani” (ideologicamente giovani e non necessariamente anagraficamente) decidono di creare il vino Barolo con uno stile nuovo, in linea con quel “gusto internazionale” che cominciava a guidare il mercato. Sono i Barolo Boys, protagonisti di una rivoluzione che sarà breve ma intensa e che cambierà il mondo del vino piemontese.
Racconteremo la loro storia ma, soprattutto, cercheremo di capire il lascito di quella rivoluzione e come lo scontro tra tradizionalisti e modernisti abbia in qualche modo trovato una sintesi nel Barolo di oggi.
Lo faremo attraverso cinque vini:
Elio Altare Barolo 1989
Conterno Fantino Barolo Sori’ Ginestra 2000
Prunotto Barolo Bussia 1989
Brezza Barolo Sarmassa 2007
Principiano Barolo di Serralunga 2009
Terzo incontro: i luoghi
Il vino interpreta il territorio e il territorio diventa chiave di lettura del vino. Ci sono luoghi fatti di colline, castelli, vigne e minuscoli sentieri che li attraversano.
Cammineremo le vigne degustando cinque vini:
G. Canonica Barolo Grinzane Cavour 2012
G. Canonica Barolo Paiagallo 2012
Vietti Barolo Rocche di Castiglione 2013
Massolino Barolo 2012
Cavallotto Barolo Bricco Boschis 2014
Le serate si svolgono a Spoltore, chi è interessato può scriverci lafillossera@gmail.com o seguire gli eventi sulla nostra pagina Facebook.
Già in altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. Ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava, e per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere.
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