Una canzone, una poesia e un vino: il Suonatore Jones

Oggi sono 19 anni che viviamo (meno bene) senza Fabrizio De Andrè. Ci manchi Faber

LA FILLOSSERA

Dormono sulla collina uomini e donne strappati alla vita troppo presto, perché sempre presto arriva la morte. Strappati in modo violento o morti d’amore. Dormono e sulla collina si affollano domande e contraddizioni che non trovano soluzione. Il camposanto è una collina perché i morti sono leggeri e salgono poco più in alto del quotidiano fluire. Distanti ma non troppo, dimenticati solo per chi non vuole vedere, solo per chi non vuole ascoltare e resta sempre un passo più in giù della verità.

Dov’è Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant’anni
e con la vita avrebbe ancora giocato.
Lui che offrì la faccia al vento,
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all’amore né al cielo.

Sulla collina c’è anche un uomo, morto a novantanni. Il suonatore Jones. Lui, la vita, l’ha vissuta e non ha rimpianti. Ha amato, su tutto, la libertà. Una…

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Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

2 Commenti su Una canzone, una poesia e un vino: il Suonatore Jones

  1. Ma che bello questo articolo! Anche il vino è poesia, quindi è un grande abbinamento con la lettura di Spoon River e l’ascolto di Faber. Straordinario! 😀 ❤ 😀

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