A Tenerife c’è una cantina sommersa
Roberto González, esperto di subacquea, è il Responsabile del progetto della Bodega Submarina de Canarias. Circa 5000 bottiglie di vino sommerse a 18 metri di profondità difronte l’isola di Tenerife, nelle vicinanze del paese di Arico.
Il progetto è al suo terzo anno di vita e coinvolge diverse cantine delle Isole Canarie. Gli obiettivi sono unire le attività subacquee a quelle enologiche creando una nuova esperienza sinergica che possa costituire una attrazione per il turismo naturalistico e, insieme, studiare l’evoluzione del vino in un ambiente completamente diverso da quello abituale.
La cantina che ha una capacità di 5000 bottiglie è una installazione modulare in cemento e acciaio dotata di due cancelli laterali che permettono il passaggio delle correnti marine. Per la costruzione di questa cantina non è stato utilizzato nessun materiale contaminante, non solo per rispettare l’ambiente marino, ma anche per fare in modo che, nel tempo, questa struttura possa trasformarsi in una scogliera artificiale in grado di interagire con le forme di vita presenti nell’ambiente stesso, in una zona particolarmente danneggiata dalla pesca di superficie.
Le degustazioni effettuate in questi tre anni di sperimentazione hanno dimostrato, secondo i responsabili del progetto, che le condizioni ambientali peculiari nelle quali sono custodite le bottiglie, in termini di luce, umidità, temperatura, correnti, pressione e gravità, influenzano l’evoluzione del vino che risulta molto diverso da quello mantenuto sulla terra ferma. Ovviamente questa influenza varia a seconda della varietà utilizzata, del passaggio in legno e di variabili simili.
A livello organolettico si assiste a un potenziamento degli aromi e, in generale, a una maggiore complessità olfattiva e, al palato, spiccano le sensazioni di freschezza e sapidità insieme a una predominanza degli aromi fruttati e floreali. Sembra che la conservazione in mare influenzi anche il vino che effettua un passaggio in legno mantenendo più netti i profumi e, a livello visivo, e donando al vino un colore meno intenso e meno evoluto.
Per chi voglia approfondire qui un articolo approfondito (in lingua spagnola) che contiene anche una testimonianza diretta del Responsabile del progetto.
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