Gustave Flaubert e la regola per gli artisti e i degustatori

Tu dipingerai il vino, l’amore, le donne, la gloria, a condizione, mio buonuomo, che tu non sia né ubriacone, né amante, né marito, né fante. Mischiati alla vita, la si vede male, se ne soffre o se ne gioisce troppo.

La citazione di Gustave Flaubert sopra riportata non è tanto un elogio della moderazione quanto un principio di estetica, ovvero una regola per gli artisti. Secondo Flaubert è dovere dell’artista mantenere uno stile di vita morigerato per non perdere la capacità di interpretare, e rendere attraverso l’arte, la realtà. Stessa regola potrebbe valere per il degustatore di vino. Il vino si può comprendere, descrivere o “dipingere” come scrive Flaubert, soltanto fino a quando non diventa dipendenza. L’ebrezza è ispirazione, l’ubriachezza degrada l’ispirazione e la rende sterile.

Il naturalismo è un movimento culturale che nasce in Francia nella seconda metà dell’Ottocento come applicazione diretta del pensiero positivista e che si propone di applicare ai fenomeni psicologici e sociali gli stessi metodi delle scienze naturali. Flaubert è riconosciuto come uno dei padri del naturalismo letterario.

L’artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente, sì che lo si senta ovunque, ma non lo si veda mai. E poi l’Arte deve innalzarsi al di sopra dei sentimenti personali e delle suscettibilità nervose. È ormai tempo di darle, mediante un metodo implacabile, la precisione delle scienze fisiche

Esiste un tale approccio anche nella descrizione del vino. L’utilizzare un codice convenzionale fatto di termini descrittivi dal significato definito (come il linguaggio Ais, ad esempio) e un metodo di analisi sistematico (la tecnica della degustazione) sono il tentativo di costruire una metodologia “scientifica” che permetta di ottenere risultati verificabili e riproducibili. Il vino, tuttavia, è “oggetto” complesso, perché acquisisce la sua completezza soltanto attraverso l’incontro con i sensi umani e, quindi, anche con la sfera emotiva individuale. Si può raccontare il vino in modo impersonale e tecnico, come un autore che descriva i meccanismi sociali da un un punto di vista distaccato e oggettivo, ma tale racconto avrà efficacia soltanto quando, vivendo di vita propria, si incontrerà con una soggettività in grado di donargli nuova linfa e renderlo intellegibile anche al “cuore”.

Con la sua opera principale, Madame Bovary, Flaubert esprime il naturalismo a livello stilistico ma insieme ne proclama il fallimento sul piano sostanziale e spirituale. La morale borghese e la morigeratezza dei costumi sono vincoli assurdi per l’animo umano irrequieto e condannano al fallimento emotivo.

L’approccio positivista di Flaubert è nel suo atteggiamento avalutativo: egli non giudica Emma Bovary né quando, instabile e capricciosa, è preda di desideri più grandi della sua personalità, né quando si concede ad improbabili amanti per colmare la frustrazione di una vita mediocre.

Informazioni su La Fillossera - Innesti di vino e cultura ()
Graziana Troisi è l'autrice del blog e degli articoli. Alcuni articoli sono di Giovanni Carullo.

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