La Galizia, Rias Baixas e Albariño
La Galizia: terra mistica e ancestrale di colori intensi, sapori salmastri, terra spagnola più lontana dalla Spagna e più vicina a quella linea di confine che divide la realtà dal sogno.
Il verde selvaggio, solo in parte addomesticato, il topazio dell’oceano e le scogliere pietrose, fanno da cornice a una della zone vitivinicole più interessanti della Spagna. Terra di vini bianchi e, tra questi, incontrastato signore, l’albariño, ottenuto dall’omonimo vitigno.
Sono cinque le DO (denominazioni di origine) della Galizia: Ribeiro, Valdeorras, Rías Baixas, Monterrei, Ribeira Sacra. La più importante è Rias Baixas, rientrante nella provincia di Pontevedra. Più di 8000 ettari vitati con vigneti che vanno dai 330 ai 985 metri di altitudine.
Sotto l’influsso delle correnti atlantiche la denominazione si declina in cinque sottozone differenti. Salnés è la più antica ed anche quella dove ci concentrano il maggior numero di cantine, sul suo terreno alluvionale, granitico e roccioso, nasce l’albariño. Condado do Tea è la seconda per grandezza. Una zona più montuosa con un suolo di granito e ardesia. O Rosal, con i suoi vigneti terrazzati sulle sponde del fiume Miño, segna il confine con il Portogallo. Ribeira do Ulla è la più recente istituita nel 2000, si trova a sud est di Santiago De Compostela. Soutomaior, immerso tra le colline a capo della Rίa de Vigo, è la più piccola con terreni poveri di scheletro e piuttosto sabbiosi che danno vini leggeri.
Qui trovate una interessante mappa interattiva delle sottozone delle Rias Baixas.
Con i suoi acini piccoli e verdastri e le basse rese, l’albariño è un vitigno molto costoso da coltivare. Lo troviamo anche in alcune zone del Portogallo (nella regione del Vinho Verde) e in alcune zone dell’Australia e degli Stati Uniti, ma è in Galizia, nelle Rias Baixas e in particolare, come dicevamo, nella sottozona Val do Salnés, che questo vitigno trova il suo terreno d’elezione. Sulle sue origini varie teorie: secondo alcuni sarebbe arrivato qui con i pellegrini tedeschi e avrebbe un legame con il Riesling, secondo altri deriva dalla zona della Borgogna e sarebbero stati i monaci cistercensi ad introdurlo in Spagna. Allevato con sistema emparrado (un allevamento che ricorda le nostre pergole sorretto da strutture in pietra galiziana), viene vinificato in vasche di acciaio dove affronta la fermentazione alcolica e, a seguire, quella malolattica. La sua principale caratteristica è una spiccata acidità fissa. Ne viene fuori un vino di grande freschezza e sapidità. Il naso è solitamente complesso e molto elegante, con note di fiori bianchi, pesca, albicocca e agrumi. Si declina sovente in sfumature minerali e salmastre, con richiami di erbe aromatiche come alloro e timo. Il sorso è agile e verticale. Ottimo in abbinamento ai piatti tipici della cucina gallega come el pulpo nelle varie ricette e i crudi di mare, tra cui i rari e costosi percebes.
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