Un Verdicchio, molti Verdicchi
Il Verdicchio è il vitigno marchigiano per eccellenza. Deve il suo nome al colore verdolino degli acini stretti in un grappolo conico, alato, compatto. Ha origini antichissime, talmente radicate nel territorio marchigiano da essere considerato autoctono nonostante diversi studi ne ravvisino la stretta parentela con il Trebbiano di Soave.
Plino il Vecchio la definì “uva generosa” e, in vero, questo vitigno è produttivo, con vigoria elevata. Predilige zone collinari ben esposte e terreni prevalentemente argillosi.
Un vitigno con due anime che trovano la loro espressione in due diverse zone: quella dei Castelli di Jesi e quella di Matelica.
Negli anni ’50 l’architetto Maiocchi, su commissione del produttore Fazi-Battaglia, disegnò la famosa bottiglia a forma di anfora divenuta presto icona di questo vino, soprattutto all’estero. Il boom delle esportazioni portò, tuttavia, all’inesorabile declino qualitativo e solo intorno agli anni ’80 alcuni tenaci produttori, studiando ed esaminando cloni del vitigno, sono riusciti a restituire personalità e struttura a questo vino. A partire dagli anni ’90 si è cominciato a sperimentare con successo l’affinamento in botti di legno di varie tostature e dimensioni, o a ritardare la vendemmia per ottenere vini potenti ma equilibrati.
Poderi Mattioli Ylice 2013
Spremuta di olive fresche, note floreali e agrumate. Ricordi salmastri. Freschezza preponderante in ingresso e graduale espandersi fino ad avvolgere il palato con ritorni di frutta matura, un tocco di vaniglia e chiusura sapida. “Sfrontato”.
Bucci Classico Superiore 2013
Naso intenso: fiore e frutta matura, coriandolo fresco, rosmarino, confetto, cedro e zenzero candito. Entra delicato, morbido e subito vivacizzato dalla spalla acida. Chiusura molto sapida e ammandorlata. Lineare, pulito.
Gioacchino Garofoli Podium 2013
Banana, guava, cocco. Bocca ampia e sorso pieno, quasi grasso. Conserva comunque un equilibrio tra durezze e morbidezze.
Collestefano 2013
Elegantemente minerale, balsamico. Naso timido. Un vino che sussurra piano e resta a lungo.
Bisci Vigneto Fogliano 2011
Naso intenso, frutto maturo. Bocca scomposta e alcolica.
La Monacesca Mirum 2013
Dorato e consistente. Naso intenso,glicine, mandarino e miele d’acacia. In bocca caldo, sontuoso.
Andrea Felici Il Cantico delle Figura 2012
Si avvicina in punta di piedi con note di fiori freschi e frutta non matura, erbe aromatiche; vira sulla nocciola tostata, le mandorle caramellate, un ricordo di biscotti e una sorpresa di mineralità. In bocca esplode fresco, agrumato e spiccatamente sapido.
La Staffa Rincrocca 2013
Succo e polpa di pera. Esprime con il tempo sentori di nocciole e note balsamiche. Entra caldo, fresco e sapido. Torna il frutto anche in bocca.
Vallerosa Bonci San Michele 2013
Anice, agrume, pesca. Non complesso ma elegante. “Vitale”.
Cà Liptra Kypra 2014
Uova e zolfo al naso. In bocca si siede presto.
Cavalieri Gegè d’Antan 2013
Miele d’acacia, agrumi, fiori di sambuco, citronella, olio di canfora. Al primo sorso appare corto ma gradatamente avvolge con la freschezza e la sua bevibilità non convenzionale. Si beve fino all’ultimo sorso.
San Lorenzo Campo delle Oche 2011
Naso mielato. Vino seduto sul suo residuo zuccherino.
La degustazione “Territori del Verdicchio” è stata organizzata da Confraternita del Grappolo. Relatore Francesco Quercetti, Slow Food Marche.
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