Il vino di Alda Merini
Alda Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano. Nella sua vita di donna, poetessa e “pazza” ha conservato la primavera della sua nascita in ogni verso e in ogni dolore.
Le osterie
A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello magico di pensiero
troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
magico l’acre sapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite,
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile
della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro.
Sete perenne
Vino, gagliardo come la dea ragione
in te l’idea si fa suono e
si colora il Mito.
Appaiono vestali tinte di giada,
il periplo del canto si snoda in
veli che ricordano l’anima.
O vino che canti il mio dolore,
vino che sei il precipizio estremo,
vino che dai l’illusione della morte e
fai solo dormire
fino al nuovo dolore.
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